Social Media Stoicism

Cosa direbbero Zenone, Crisippo, Seneca, Epitteto e Marco Aurelio se avessero dei profili social?  


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di Giuseppe Montana


Nel presente articolo intendo mostrare come gran parte delle intuizioni leibniziane, quelle di maggiore pregio o folgoranti per profondità e concentrazione, costituiscano dei dettagli luminosi che lo Hegel ha saputo cogliere con altrettanta incomparabile lucidità, potenziando invero lʼarmamentario esplosivo della sua dialettica.



La società di oggi risulta essere sprovvista di una metanarrazione appoggiata dai più. Si vive in balia di un futuro non precisato, dove le persone tendono ad avere uno sguardo di indifferenza su ciò che accade e su ciò che si deve fare. Se la torre di Babele permette di identificare il crollo dei modelli, le parole di Qoelet aiutano a sottolineare le conseguenze di quello. Come l’Ulisse Dantesco, ci troviamo alla volta dell’infinito, ma la mancanza di una direzione forse non è una situazione tutta rosa e fiori.  



Vissuto al tempo della massima espansione dell’assolutismo, Pascal indaga con lucidità e acume tutte le caratteristiche del potere tirannico, scavando negli abissi del cuore umano e delle sue recondite ragioni. Ne conclude che il desiderio di dominio riguarda indifferentemente tutti gli uomini ed ha la sua radice nella concupiscenza e nell’amor proprio. Egli definisce le caratteristiche della tirannia nei Pensieri ed insegna come maneggiarla con cura nei Tre Discorsi sulla condizione dei grandi.



Le società animate da un’identità nazionale condivisa sono necessariamente più bellicose, autoritarie, ed esclusive? Nelle prossime pagine si cercherà di argomentare in favore di una risposta negativa a questa domanda, cioè di sostenere che la presenza di un sentimento nazionale diffuso è pienamente compatibile con la pace, la democrazia, e l’immigrazione. 


L’identità nazionale è un fenomeno sociale da trascurare o da tutelare? L’obiettivo di questo breve testo è considerare alcune argomentazioni a supporto dell’opinione per cui l’esistenza di un sentimento nazionale, condiviso all’interno della comunità, è un fatto positivo. 


L’Europa ha respinto la possibilità di una Costituzione; l’Europa non è in grado di pensare l’essenza di una Costituzione – perché da tempo non è più in grado di pensare metafisicamente. Siamo così lontani dal pensiero metafisico che lodiamo il suo abbandono.



di Davide Gobbicchi


Questo articolo prova a spiegare l’attuale stato critico della situazione ambientale mondiale attraverso un’analisi della concezione di sé stesso e di cosa lo circonda che l’uomo occidentale ha sviluppato nel corso dei secoli e poi esportato nel resto del mondo.

di Antonio Spoletta


La disquisizione sulla libertà all’interno del mondo filosofico è sempre stata centrale, produrre nuove concezioni di libertà ed immaginare un mondo più libero sono imperativi dai quali è impossibile sottrarsi. Nick Srnicek e Alex Williams irrompono nel dibattito tramite la libertà sintetica, un’idea innovativa nata in contrasto allo Stato liberale e con il fine di espandere e tracciare la libertà nella società post-capitalista. 

di Giuseppe Gallelli


Un libro per trovare, attraverso la pratica della nonviolenza, idee ed energie per acquisire potere e costruire una società più giusta.



Nel nostro tempo è sempre più comune un richiamo insistente alla meritocrazia, l’idea cioè che i più capaci e meritevoli devono emergere dalla massa ed essere riconosciuti come tali. Ma nella nostra società si può parlare davvero di meritocrazia? L’istruzione, che in questa visione dovrebbe essere il meccanismo che seleziona una capace classe dirigente, assolve davvero il suo compito? L’analisi delle condizioni socioeconomiche che hanno fatto emergere il concetto stesso di meritocrazia nella nostra epoca è sufficiente a suggerire il contrario: non solo, si può anche vedere che in un mondo di disuguaglianze parlare di meritocrazia assolve a una funzione ben precisa.


Per quanto possa sembrare strano, è cosa ormai comune dimenticarsi di se stessi. Fra i conti da pagare e le documentazioni da firmare, le esigenze dello ‘’spirito’’ vengono spesso messe da parte, addirittura relegate in quella categoria dai i datori di lavoro tanto disprezzata, e che chiamiamo ‘’tempo libero ’’. Dopo una lunga giornata di lavoro, i corpi diventano insensibili e la mente, al pari, si chiude perché esausta di accogliere informazioni. E allora, dopo un po’ di tempo, si ha la sensazione di non sapere più chi si è, pur avendo ancora la possibilità di riflettere la propria immagine nello specchio del bagno, mentre ci si lava i denti. L’abitudine intorpidisce, ma uno sforzo potrebbe destare la propria identità addormentata, come potrebbe fare la scrittura, quella peregrinazione intima che diviene una promessa di scoperte dopo aver inforcato la penna.


Nel penetrante film Blu di Derek Jarman risuona la voce della mistica medievale, e, in particolare, del suo esponente più illustre: Meister Eckhart.




Notoriamente, lo scopo ultimo della soteriologia buddhista è la realizzazione del nibbāna (sanscrito: nirvāṇa), possibile già in vita, ma attinta compiutamente e irreversibilmente dopo la morte. La maggiore approssimazione alla misteriosa liberazione finale sperimentabile quando si è ancora vivi è data da un conseguimento meditativo noto come saññāvedayitanirodha, che il presente contributo indaga sia in se stesso che, alla fine, nella sua relazione col nibbāna


1984 è di gran lunga l’opera più citata nell’ambito della sensibilizzazione ai totalitarismi e alle dittature di qualsiasi colore. Un vero e proprio manifesto contro il controllo esercitato dal “potere” e dalle sue numerose sfaccettature sulla vita dei singoli individui. Ma cosa succederebbe se il suo stesso autore ci invitasse ad andare ben oltre la suddetta (facile, dunque celebre) superficie interpretativa?  

di Riccardo Sasso


La caduta tendenziale del saggio del profitto, evento che secondo Marx avrebbe dovuto condurre all’esplosione delle contraddizioni dell’economia di mercato, ponendo le condizioni per l’avvento della rivoluzione globale del proletariato, non si è verificata. La crisi del 1929, per prima, aveva fatto pensare a un tracollo irreversibile del capitalismo che, però, non avvenne. Ci fu poi la Grande Recessione del 2008 che convinse molti, marxisti e non, della capitolazione del capitalismo. Ancora una volta le previsioni furono smentite. Nonostante la sua longevità, però, è evidente che il capitalismo stia mostrando una crisi sempre più profonda, una crisi non necessariamente vincolata alle grandi recessioni economiche, ma pur sempre una crisi sostanziale. Nel seguente articolo cercheremo di approfondire le caratteristiche salienti di questa crisi. 




Spinoza in più punti della sua opera si schiera a favore della democrazia, senza però mai approfondire il tema e le ragioni di questa sua preferenza. Morirà, purtroppo, proprio prima di completare la sezione riguardante la democrazia nel suo Trattato politico. Cercheremo quindi di ricostruire le ragioni filosofico-politiche dell'aspirazione democratica che il filosofo mostra di avere in pieno Seicento.


Molto spesso si fa appello ad una presunta ‘normalità’ per opporsi a certi orientamenti sessuali. Ad essi non viene riconosciuto lo status di ‘umano’, ma le si considera come qualcosa da curare. Addirittura, si arriva a delineare una ‘teoria gender’ come corruzione dell’ordine naturale. Forse, però, le cose non sono davvero così, ma anzi serve guardare più da vicino la questione per scardinare queste convinzioni.


Quanti di noi possiedono la capacità di bastare a se stessi? Quanti di noi sono padroni di se stessi? Attraverso grandi filosofi e letterati  della tradizione classica analizzeremo  insieme il concetto di autarkeia in occidente, per affrontare poi una trattazione analoga per quanto concerne l'oriente. Scopriremo in questo modo quanto tali remote dottrine millenarie siano ancora estremamente attuali e come i loro precetti abbiano influenzato pensatori di età moderna e contemporanea.





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