App "Immuni", controllo tecnologico e finestra di Overton

 

In questi giorni ci stiamo preparando alla app “Immuni” che, per monitorare i contagi e preservare la nostra salute, traccerà le nostre vite. In molti fanno notare con ragione che siamo già profilati da tutte le applicazioni che usiamo quotidianamente. Eppure, la app “Immuni” potrebbe costituire un peggioramento della già preoccupante situazione sul controllo di massa. Perché? Ce lo mostra uno schema del sociologo Joseph Overton.

 

di Daniele Ramadan

 

La "Finestra di Overton"
La "Finestra di Overton"

 

Google, Facebook, Paypal, Whatsapp, Amazon, Youtube, Twitter, Android, Macos, Windows, Instagram, Telegram, Tik Tok, Skype, Tinder, ecc.: tutte le applicazioni che utilizziamo, molto spesso anche grazie alla videocamera e al microfono del nostro smartphone, ci “controllano” costantemente. Le relative aziende private conoscono le nostre preferenze e a fortiori anche i nostri ritmi biologici tramite le operazioni compiute con le stesse app, le quali generano i famosi Big Data. Conoscono i nostri spostamenti, con chi parliamo, quando compiamo una qualsiasi azione, la nostra voce, le nostre espressioni facciali, persino il battito del nostro cuore. Quindi – la realtà sembra essere questa – conoscono finanche i nostri pensieri e i nostri sentimenti.

In effetti è proprio così: siamo già “profilati” e “misurati”, e siamo noi ad accettarlo dando il consenso ogni volta che utilizziamo app, pc, telefoni, conti bancari. Tuttavia è opportuno mostrare perché, nonostante le cose stiano effettivamente in questo modo, la app “Immuni” costituirà una preoccupazione ulteriore per la già esacerbata situazione del controllo di massa.

 

La risposta la troviamo in un famoso schema dello studioso statunitense Joseph Overton (1960 – 2003). La cosiddetta Overton Window, infatti, è uno strumento che descrive molto bene il livello di accettazione di una qualsiasi idea/abitudine/pratica/credenza da parte dell’opinione pubblica all’interno di una società. Per fare un esempio d’impatto, la pedofilia, oggi, nella nostra società, è considerata una pratica inaccettabile e scandalosa, ovvero è un’idea con la quale non scenderemmo mai a patti. All’opposto, la pratica di consentire l’istruzione infantile tocca il livello di massima accettazione e infatti è obbligatoria per legge. Ma sarebbe sbagliato approcciarsi al mondo pensando che le cose siano solo bianche o solo nere, illegali o legali. Esistono diversi gradi intermedi che descrivono la percezione di un’idea agli occhi di una determinata popolazione, e sono concatenati l’uno all’altro in modo che nessuno di essi è trascurabile. Per Overton, un’idea può passare da essere considerata imponderabile a diventare con il tempo sempre più familiare alle persone, penetrando nel tessuto sociale fino addirittura a essere resa desiderabile e obbligatoria. Ciò si può comprendere a patto che apriamo la “finestra di Overton” e seguiamo con logica le sue tappe intermedie: 1) Inaccettabile, 2) Estremo, 3) Accettabile/tollerabile, 4) Consigliato/razionale, 5) Diffuso/popolare, 6) Legale. Ma questo come si lega al nostro problema?

 

 

Joseph Overton (1960-2003)
Joseph Overton (1960-2003)

Se un legislatore fosse venuto da noi, una ventina di anni fa, dicendoci che avrebbe monitorato l’intera nostra vita, sempre e ovunque, accedendo a tutte le nostre informazioni private, dandoci in cambio una socialità virtuale (social network) o una conoscenza virtuale (internet), probabilmente lo avremmo preso per pazzo. Vi ricordate, anni fa, quei genitori che ammonivano i figli dicendo di “non navigare su internet perché è pericoloso”? Ecco: molti di loro oggi condividono le foto dei bambini sui social e cercano cure su Google. Cosa è cambiato?

Se un legislatore volesse rendere legale e obbligatoria la pratica del cannibalismo – dice Overton ponendo l’esempio – non potrebbe farlo immediatamente perché all’interno della nostra società l’omofagia è considerato un costume inaccettabile. L’opinione pubblica, le associazioni per i diritti umani, forse persino la stessa medicina, si opporrebbero all’unisono a questa scelta politica. Il legislatore allora dovrebbe fare in modo che l’idea di mangiare i propri simili, di acquistare per esempio delle parti umane commestibili al supermercato, passi gradualmente dal livello di percezione “inaccettabile” a uno stadio sempre più tollerabile e familiare per le persone. Per farlo ha a disposizione diverse possibilità politiche, tutte volte a muovere l’opinione pubblica tramite i diversi mezzi sociali a disposizione, come i mass media, le scuole, l’arte, l’economia, lo sport, la medicina, ecc., in modo da percorrere ogni tappa della finestra. Ma l’importante è percorrerla per gradi.

Oggi ci troviamo nella condizione in cui ogni volta che usiamo delle app o apriamo un sito web, diamo il consenso ad usare i nostri dati, la cronologia, la galleria fotografica, i contatti, la geolocalizzazione ecc. Questo significa che noi acconsentiamo a certe condizioni di privacy. Significa accettare l’idea che per navigare su internet o postare la foto della nostra cena su Facebook, Facebook in cambio ci stia schedando per le sue finalità, rese peraltro note. Ciò che dunque dobbiamo domandarci è: l’idea di “essere monitorati utilizzando la tecnologia” a quale livello si trova nella finestra di Overton, oggi, per la nostra società? Questa idea la troviamo per l’appunto al grado denominato “Accettabile”, infatti non è un obbligo usare lo smartphone, né ce lo consiglia il dottore.

Tuttavia, con la nuova app “Immuni”, le cose cambieranno ulteriormente perché faremo ben due passi in avanti rispetto alla situazione in cui siamo ora. Si dice infatti che questa app servirà a prevenire e gestire i contagi, ed è certamente così. Eppure – è un aspetto importantissimo – la app “Immuni” è volontaria, non è cioè obbligatoria per legge. Ma il buon politico sa perfettamente che non potrebbe essere altrimenti, perché, – guardate bene! –, nella finestra di Overton il passo successivo ad “Accettabile” è quello denominato come “Consigliato”. Ed è proprio quello che ci stanno consigliando in questi giorni, si tratta di un’azione sensata “per il bene della nostra salute”. Indotti dagli strumenti a disposizione del legislatore, come abbiamo detto, in molti seguiranno dunque il consiglio di buon senso e scaricheranno la app così da farla diventare popolare. Diventerà di utilizzo diffuso tra le persone, tanto la app quanto soprattutto l’idea che una pratica di tracciamento tecnologico sia vantaggiosa e anzi desiderabile per far fronte a certi problemi, anche in futuro, come l’inquinamento, il debito pubblico, le malattie fisiche e mentali. Ma questo non farà altro che farci compiere un passo ulteriore nello schema di Overton, precisamente nello stadio indicato con “Diffuso”. Si tratterà dell’ennesimo passo in più che porterà l’idea di “profilazione virtuale e controllo delle masse” a diventare un obbligo sancito dalla legge e quindi permanente. Questa idea si accinge a percorrere l’intera finestra in meno di 20 anni e passerà nei prossimi giorni dall’essere accettabile, all’essere consigliata, all’essere desiderabile. In futuro sarà reputa indispensabile e quindi legalizzata. È incredibile? No, è ingegneria politica.

 

 

Impossibile approfondire qui il motivo per cui questi passaggi verso il controllo onnipresente e onnipervasivo dell’essere umano potrebbero non costituire un risvolto positivo, sia dal punto di vista dei diritti inalienabili, sia di quel contratto sociale su cui si fonda la nostra società moderna. Persino Thomas Hobbes, il più leviatanico tra i giusnaturalisti, fa cedere ai sudditi tutti i diritti in favore dello Stato, e tuttavia ne conserva per loro uno fondamentale: il diritto a fuggire, inteso come diritto alla vita. Ma come si potrà conservare questa estrema ratio fondativa quando il monitoraggio diventerà un dovere permanente? Ciò a cui stiamo assistendo è perciò epocale e non va liquidato con la banalità racchiusa nella frase “tanto siamo già tracciati!”. Più ci avviciniamo al grado di “Legale” nella Finestra di Overton, più spalanchiamo la porta ad una nuova epoca.

 

30 aprile 2020

 









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