«Rispetto a quest’uomo, io ero più sapiente. Si dava il caso, infatti, che né l’uno né l’altro di noi due sapesse niente di buono né di bello; ma costui era convinto di sapere mentre non sapeva, e invece io, come non sapevo, così neppure credevo di sapere.» Platone, Apologia di Socrate




«Di fronte alle cifre smisurate, impallidisce qualsiasi idea di individualità, poiché la statistica cancella ogni unicità. Alla vista di simile potenza e simile miseria il singolo prova imbarazzo semplicemente a esistere. Eppure il reale portatore di vita è l'individuo. È soltanto lui a provare felicità, è solo lui a essere dotato di virtù, di responsabilità e di etica. La massa e lo Stato non hanno nulla di simile. Solo l'uomo in quanto individuo è un essere vivente; lo Stato, invece, è un sistema, una pura e semplice macchina volta a classificare e ordinare la massa. Di conseguenza, chi nelle cose umane pensa meno in termini di individuo che in termini di grandi cifre e in tal modo atomizza se stesso è divenuto un predone e un ladro rispetto a se stesso.» C.G. Jung, Mysterium coniuctionis




«Il mezzadro ragionava. “È strano come vanno le cose. Se un uomo ha una piccola proprietà, quella proprietà è lui, è parte di lui, è fatta come lui. Se la sua proprietà è grande quando basta per camminarci sopra, e coltivarla e rattristarsi se non rende e rallegrarsi quando arriva la pioggia, quella proprietà è lui, e in fondo lui diventa più grande perché quella proprietà è sua. Anche se non si arricchisce, è grande perché ha quella proprietà. È così la faccenda.”

E il mezzadro ragionava ancora. “Ma se un uomo ha una proprietà senza vederla, o senza avere il tempo di infilarci le dita, o senza poterci stare per camminarci… be’, allora la proprietà è l’uomo. Lui non può fare quello che vuole, non può pensare quello che vuole. La proprietà è l’uomo, e è più forte di lui. E lui non è grande, è piccolo. È il suo patrimonio ad essere grande, e lui è il servitore della sua proprietà. Anche questa faccenda è così.» J. Steinbeck, Furore




«A chi chiede a che cosa serva la filosofia, bisogna rispondere aggressivamente perché la domanda è volutamente ironica e caustica. La filosofia non serve né allo Stato né alla Chiesa, che hanno altre preoccupazioni, e non è al servizio di nessuna potenza consolidata. La filosofia serve a rattristare: una filosofia che non rattristi, che non riesca a contrariare nessuno, che non sia in grado di arrecare alcun danno alla stupidità e di smascherare lo scandalo, non è filosofia.» G, Deleuze, Nietzsche e la filosofia




«Vado verso il dubbio come altri vanno in ufficio.» E. Cioran, Quaderni 1957-1972




«Ed è questo stesso stato di cose a spiegare quel particolare sentimento di impotenza provato da così tante persone nelle società occidentali. Queste persone hanno cominciato a rendersi conto che le difficoltà contro cui ci dibattiamo sono essenzialmente problemi morali e che il tentativo di reagirvi attraverso una politica di intenso armamento nucleare o di “competizione” economica è destinato a scarsi risultati, perché si tratta di un’arma a doppio taglio. Molti di noi ora capiscono che differenti approcci morali e di pensiero sarebbero più efficaci, in quanto ci fornirebbero una sorta di immunità psichica contro questa dilagante infezione.» C.G. Jung, L’uomo e i suoi simboli





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