L'impegno ontologico

 

L’impegno sociale richiede che ogni individuo faccia il massimo per comprendere ed essere compreso, affinché non vi siano interpretazioni fantasiose è necessario approdare ad una verifica di quel che si ascolta, relazionandosi per amore della stessa relazione, senza la fretta di raggiungere la chiarezza in breve tempo.

 

Illustrazione di Steve Cutts
Illustrazione di Steve Cutts

 

Saper utilizzare adeguatamente le parole è un compito fondamentale nella vita sociale: il linguaggio verbale può arrecare danni al nostro interlocutore se mal formulato. Comprendere quel che si dice è compito d'ogni individuo. Questa impresa è ardua, quasi al limite dell'impossibile: diviene paradossale in questo senso che il significato delle parole non sia bene conosciuto dagli stessi "umani", i quali si riducono ad esprimersi ad un livello quasi animalesco. Finché si dà voce al proprio istinto, lasciando libero spazio al proprio ego, la collaborazione all'interno del grande cosmo sarà solo estremamente confusa. Saper interpretare quel che il nostro interlocutore ci vuol dire è un elemento portante di ogni comunità: la collaborazione tra le persone spesso si configura in una distorsione totale della medesima discussione, dove si ricavano più interpretazioni che non portano solo ad avere idee diverse, ma addirittura al non aver compreso totalmente il fulcro del discorso.

 

Illustrazione di Steve Cutts
Illustrazione di Steve Cutts

È possibile che il risultato di una testimonianza orale sia il totale travisamento dell'oggetto del dialogo.

 

Bisogna pertanto approdare ad una verifica di quel che si comprende, relazionandosi per amore della stessa relazione, senza la fretta di raggiungere la chiarezza in breve tempo. 

 

« Vedi, capita talvolta che uno, credendo di dire gran cosa, dica in realtà cose prive di senso. Quelli allora, poiché si accorgono subito di trovarsi di fronte a una persona poco rigorosa, ne valutano con estrema facilità le opinioni, e raccogliendole per mezzo del loro ragionamento, le mettono a confronto e mostrano chiaramente come esse si contraddicano, e sugli argomenti che trattano, e rispetto alle cose cui si riferiscono, e intorno agli stessi criteri che credono di adottare. Può capitare allora che costui, vedendo ciò, si adiri con se stesso e si renda più disponibile verso gli altri, liberandosi così dell’opinione tronfia e fossilizzata che aveva di sé. Liberazione questa, che è la più dolce a udirsi, e, per chi la subisce, la più sicuramente fruttuosa. » (Platone, Sofista)

 

L'impegno “ontologico” dovrebbe essere quel faro che ci permette di raggiungere la luce, arrestando del tutto il buio spavaldo dell’incomprensione, del disimpegno; eseguendo tale cammino riusciamo a comprendere quanto sia importante impegnarsi nelle parole che utilizziamo, riflettere sul loro significato, blaterare il meno possibile. Si tratta di un impegno che non possiamo assolutamente tralasciare: l’essere chiari è fondamentale. Anche attraverso poche parole, ma mal poste, potremmo ferire un’intera popolazione. Le parole sono strumenti che bisogna imparare a maneggiare: soffocarsi con queste significherebbe vociferare ignoranza.

Talvolta le parole non sono conformi all'anima, cioè alla sensibilità, quando colui che si esprime non si vuol curare completamente dell'interlocutore, decidendo di irritarlo di proposito. Ovvero, in altre parole: quando qualcuno non vuole impegnarsi nell'ascolto, seppure le parole siano ben chiare, egli farà di tutto per irritare l'interlocutore.

 

Andrea Camilleri
Andrea Camilleri

Le parole non passano adeguatamente all'anima quando esse non mostrano una certa sensibilità da parte di chi le afferma. Oggigiorno le false notizie e la non trasparenza regnano sovrane e si aggiungono a quell'incapacità dell'uso della parola: cogliere quel che un individuo vuole dire non significa accettare passivamente quel che afferma, ma significa entrare in comunicazione mediante un dialogo veritiero, giungendo ad un risultato che è il frutto di cooperazione. Il risultato di tale cooperazione altro non è che il giungere alla verità del mondo così com’è, al nucleo del discorso. Affinare le nostre idee ci permette di comprendere quel che non era chiaro, migliorando il nostro pensiero, il quale diverrà sempre più critico.

 

« [...] Stiamo perdendo la misura, il peso della parola: le parole sono pietre, possono trasformarsi in pallottole. Bisogna pesare ogni parola che si dice e far cessare questo vento dell’odio, che è veramente atroce. Ma perché l'altro è diverso da me? L'altro non è altro che me stesso allo specchio. » (Andrea Camilleri, in collegamento a "Che tempo fa?")

 

25 ottobre 2019

 








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