Informazioni di contrabbando. Come vengono trasmesse in Corea del Nord?

La tecnologia, anche quella per noi più semplice, può rappresentare il riscatto dalla prigionia. Ecco come i “regali” dal sud atterrano nel divario fra la narrativa imposta dal governo e la realtà sentita dalla gente.

 

di Siyuan Chen

 

 

In anni recenti, con il successo della cosiddetta Korean Wave, in quasi tutta l'Asia i giovani parlano di K-pop, di K-drama. Tra gli artisti sudcoreani, alcuni sono divenuti conosciuti non solo nell'Asia orientale, ma anche nella maggior parte del resto del mondo. Senza il lancio di missili, la Corea del Nord sarebbe rimasta fuori dal palcoscenico mondiale. Mentre ci focalizziamo sulle intenzioni dei governanti di Pyongyang, spesso trascuriamo la gente che sta soffrendo nel nord di questa penisola a causa contrapposizione politica, ideologica e militare.

Grazie ai media della Corea del Sud, che dal 2012 hanno iniziato ad invitare disertori nordcoreani a partecipare ai programmi televisivi, le loro storie vengono rese note.  

 

Alla metà degli anni '90, sono morti di fame più di due milioni di persone a causa del diluvio. E la maggioranza dei sopravvissuti sono stati in affari con il mercato nero, nel quale i contrabbandieri portano le merci segretamente, corrompendo i funzionari e i soldati di confine. In una indagine su 350 disertori, il 92% afferma che già possedeva delle conoscenze dell'estero prima di fuggire. Fra tutte le merci una in particolare risalta per la sua vendibilità: la chiavetta USB. Uno dei contrabbandieri, con lo pseudonimo di Jung Kwang-il, dice: «Ogni chiavetta portata in Corea del Nord potrebbe cambiare le idee di cento persone». Le chiavette sono cariche di film ed eBook attraverso cui i nordcoreani finalmente possono vedere il mondo esterno.  

 

 

Fino ad ottobre 2014, 27.255 disertori sono riusciti ad arrivare in Corea del Sud, secondo le statistiche ufficiali del governo sudcoreano. In un campo non lontano dal confine, tanti disertori diventano volontari. Annodano gli “articoli proibiti” ai palloncini ad idrogeno e li fanno volare verso nord. La speranza è che possano attraversare la linea di demarcazione militare ed essere rinvenuti dai propri connazionali. Anno dopo anno, disertori continuano a combattere in questo modo. I palloncini salgono e cadono nelle linee di confine e dopo un’ora dalla partenza, un congegno che punge i sacchetti consente che vengano sparsi cioccolatini, DVD, USB, radio, ecc. nel territorio della Corea del Nord.

 

 

Kim Heung-Kwang, un ufficiale che si occupava della ricerca di materiali illegali, la prima volta che scovò dei volantini mandati tramite i palloncini dal governo della Corea del Sud, reagì con indignazione e sdegno. Ora invece ha creato un’associazione segreta, la NKSC (North Korea Strategy Center), con lo scopo di trasmettere in Corea del Nord le informazioni provenienti dall’estero.

I “regali” dal sud atterrano nel divario fra la narrativa imposta dal governo e il realtà sentita dalla gente.

 

Da una parte, di fronte alla telecamera della KCTV (Korean Central Television), alcuni scoppiano in lacrime quando si menzionano gli Stati Uniti da cui credono di essere salvati. Da un’altra, c’è anche la gente che torna a casa, vi si rinchiude con le tapparelle abbassate, e chiacchiera sui tagli delle attrici guardando le serie TV americane e sudcoreane. Tante novità del mondo fuori dalla Corea del Nord, così, vengono conosciute, anche se nessuno ha la possibilità di sapere i fallimenti dei missili lanciati dal proprio Paese.

 

 

Nel mito della caverna Platone descrive la vera prigionia come una malattia: la non consapevolezza. Il vero prigioniero è colui che considera la sua condizione come naturale. Anche se la maggioranza dei nordcoreani è ancora abituata alle sue catene dalla prigionia mentale di cui è vittima, però, le chiavette potrebbero assurgere a simbolo, farmaco che guarisce dalla mancanza di consapevolezza.

 

Il panorama che offre la Corea del Sud di notte è brillante; mentre, qualche manciata di metri a nord del confine, priva di luce, la Corea del Nord sembra appartenere ad un altro pianeta
Il panorama che offre la Corea del Sud di notte è brillante; mentre, qualche manciata di metri a nord del confine, priva di luce, la Corea del Nord sembra appartenere ad un altro pianeta

 

8 ottobre 2017

 




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