di Anna Antonello


«Vedere come e cosa mangiano gli altri, condiziona anche le nostre scelte». Questo scrive il dipartimento di psicologia della Aston University. Seguire la massa può essere rassicurante, ma non è garanzia per la bontà delle nostre scelte.  

 



di Ludovico Cantisani


D-Editore ha recentemente ridato alle stampe La rivincita del paganesimo, un saggio di Riccardo Campa originariamente pubblicato per gli stessi tipi nel 2015, e adesso ritornato in libreria con una nuova veste grafica e un ultimo capitolo aggiuntivo “sulla biopolitica dei filosofi greci”, con il quale Campa risponde ad alcune delle critiche rivolte, anni addietro, al suo volume. 



di Federico Giacoppo


Nel frammento Il divenire nel trapassare Hölderlin tratta una tematica particolarmente cara alla filosofia idealista: lo stato del mondo nella sua dissoluzione e nel suo passaggio ad un mondo nuovo. Ecco a quale punto ci troviamo noi, «in una condizione tra essere e non essere». L’unica possibilità per comprendere tale situazione è perciò l’analisi filosofica delle forze in gioco.




Approfondiamo il concetto di intelligenza artificiale e le modalità in cui esercita la sua funzione. È possibile disegnare uno scenario etico-politico nell’epoca digitale? 

Nel film Her (2013) diretto da Spike Jonze, il protagonista Theodore (interpretato da Joaquin Phoenix) avvia una relazione con un sistema operativo basato su un’intelligenza artificiale (IA), in grado di modificare i propri comportamenti in base alle esigenze dell’utente. Samantha (voce di Scarlett Johansson) è il nome dell’intelligenza artificiale. Il film presenta indubbiamente tratti fantascientifici, ma in un futuro nemmeno troppo lontano si possono prospettare situazioni di questo tipo?




Abbiamo gli occhi ma nessuno sembra più capace di utilizzarli. Seduta sul sedile di fianco al vetro puntellato di pioggia del finestrino, osservo nell’angusto treno verde la gente dal capo chino. Muovono con impressionante velocità i pollici sullo schermo dei loro telefoni, lasciando che il suono delle notifiche rimbombi nel vagone. Avranno forse dimenticato di non essere soli? E si saranno accorti della pioggia finissima, di come cambia direzione al soffiare del vento?




Quante volte ci siamo posti delle domande sul senso della nostra vita, dei nostri sacrifici e sul contributo  che possiamo dare alla società? Fichte, il filosofo dell’Io e del non-Io, prova a rispondere così.




Cosa significa “essere senziente”? È possibile partecipare delle proprie sensazioni, come corpo, anziché come mente? Per poter rispondere a questi interrogativi ci avvarremo delle Meditazioni metafisiche di Descartes, per capire, con la Fenomenologia della percezione di Maurice Merleau-Ponty, se sia possibile una sintesi percettiva.




« Anche le città credono d'essere opera della mente o del caso,

ma né l'una né l'altro bastano a tener su le loro mura.

D'una città non godi le sette o settantasette meraviglie,

ma la risposta che dà a una tua domanda. » (I. Calvino, Le cittá invisibili)





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