Buone pratiche per il benessere psicofisico

 

La neuroscienziata Michela Matteoli, nel suo ultimo saggio Il talento del cervello (2022), descrive la genialità del cervello come «l’oggetto più complesso nell’universo conosciuto» e propone buone pratiche per il nostro benessere psicofisico.

 

di Giuseppe Gallelli

 

H. Matisse, "Le tre sorelle"
H. Matisse, "Le tre sorelle"

 

Ci guida con competenza e chiarezza a conoscere le caratteristiche, le potenzialità, la plasticità e le funzioni del nostro cervello, in rapporto con gli altri sistemi del nostro organismo.

Ci offre strategie utili per mantenere una equilibrata e sana relazione tra sistema nervoso centrale, sistema immunitario, corpo e mente, per preservarne l’armonica funzionalità e mantenerci in buona salute.

Ci suggerisce stili di vita adatte a mantenere la giovinezza della nostra mente: sana alimentazione, attività motorie e intellettive, socialità, interessi, relazioni affettive movimento, relax, evitando l’ansia e l’infiammazione nei nostri vari organi.  l’infiammazione, infatti,  avverte, aggredisce e compromette tutti i nostri organi.

Descrive la struttura, il funzionamento, la genialità del cervello: potenzialità, caratteristiche, funzionamento e capacità dei neuroni e delle sinapsi; la loro abilità ad associarsi e interagire, di processare stimoli molto complessi.

 

Varie sono le  dimensioni e le forme delle cellule cerebrali, mutevoli i ritmi della loro attivazione elettrica, varie le tipologie e diverse le  funzioni: neuroni sensoriali, motoneuroni, neuroni specchio, cellule gliali, coinvolte nel comunicare con i neuroni e in molti processi nel cervello, gli oligodendrociti, le cellule di Schwann, le cellule microgliali.

Straordinarie le potenzialità e le funzioni, tra cui la plasticità, cioè la capacità di modificare le sinapsi e i circuiti, sia dal punto di vista strutturale che funzionale, per imparare a ricordare, in base all’esperienza, ma anche per riparare i danni cerebrali.

 

Vorrei soffermarmi, in particolare, sull’invito ad evitare il rischio di compromettere questo meraviglioso patrimonio, con i danni causati, soprattutto, dall’infiammazione, che può produrre una tempesta di citochine, dannosa in tutto il nostro organismo.

 

E con il tempo potranno insorgere malattie che conducono all’invecchiamento precoce e a una terza età  con patologie tipiche di quell’età: dall’Alzheimer ai tumori, dalle malattie cardiovascolari al Parkinson, fino ai problemi metabolici.

 

Per prevenirle è utile, quindi, conoscere l’effetto dei radicali liberi e dello stress ossidativo, il dialogo tra sistema immunitario e sistema nervoso centrale e anche quanto accade nell’intestino, il nostro secondo cervello, sede dell’80 per cento delle cellule immunitarie, e i rapporti tra intestino e cervello, dato che molte malattie della terza età, secondo l’attuale ricerca, sono prodotte dall’infiammazione.

 

Per la prima volta negli studi sul declino cognitivo è stata data rilevanza agli aspetti sociali, all’attività motoria e alla dieta. Nel lavoro pubblicato dal CNR nel 2017 risulta, infatti, che la combinazione di allenamento cognitivo ed esercizio fisico riduce il declino cognitivo, quando l’allenamento avviene in contesto sociale e associato alla dieta mediterranea, cibo salutare per il cervello. I capitoli successivi sono dedicati alle pratiche utili per mantenerlo in  forma e in buona salute per preservarlo dall’infiammazione e dal declino cognitivo. Innanzitutto è necessario fare in modo che la nostra mente sia una palestra, coltivando curiosità e interessi, non smettendo mai d’imparare.

 

P.A. Renoir, "La colazione dei canottieri"
P.A. Renoir, "La colazione dei canottieri"

 

Sono in particolare i libri, se commentati e discussi con gli altri, dopo averli letti, la vera magia per la mente. Utile anche l’ascolto della musica, anche i viaggi portano linfa fresca, migliorano la plasticità cerebrale, contribuiscono alla formazione di nuove connessioni.

 

Oltre all’intelligenza cognitiva dovremmo allenare anche l’intelligenza emotiva, legata alla capacità di riconoscere, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie emozioni e quelle degli altri. Influiscono sul nostro benessere, in particolare, la qualità dei legami sociali e delle relazioni affettive.

 

L’autrice fa notare quanto sia importante prestare particolare attenzione a un’adeguata nutrizione. L’alimentazione quotidiana dovrebbe essere completa e varia e quella mediterranea è una delle migliori al mondo, sia per gli apporti nutrizionali che per la capacità di ridurre la neuro infiammazione. Diminuisce, così, l’incidenza di malattie croniche a livello cardiovascolare, migliora la memoria e le altre funzioni cognitive.

 

Dovremmo, soprattutto, cercare di condurre una vita serena, e prestare particolare attenzione ad evitare eventi stressanti che producono picchi di tensione e stress cronico, con rischio di disturbi fisici e psichici e con effetto dannoso sul sistema immunitario. L’autrice evidenzia i meccanismi che collegano lo stress a determinate malattie e il rischio che lo stress possa attivare una risposta infiammatoria a livello cerebrale e periferico con danni all’integrità del sistema immuno-neuro-endocrino. Suggerisce di crearci una propria “exit strategy” per ridurre la tensione,  secondo proprie preferenze, tra attività motorie, sociali e cognitive. Il vero toccasana, però, è il movimento, perché rallenta l’invecchiamento cognitivo e contrasta la neuro degenerazione: camminare, correre, nuotare, andare in bici, giocare a tennis, ballare, sciare, frequentare un corso di fitness, yoga, ecc., praticare qualsiasi tipo di movimento.

 

L’esercizio fisico non solo produce un benessere generale al corpo e alla mente, ma ha la capacità di ridurre l’infiammazione, favorire l’aumento di una sostanza che contribuisce alla plasticità sinaptica e alla sopravvivenza dei neuroni, il fattore neutrofico di derivazione cerebrale (BDNF), una proteina appartenente alla famiglia delle neurotrofine che promuove la generazione di nuovi neuroni, facilita la formazione delle sinapsi e ne aumenta la plasticità. 

 

Il capitolo dedicato al sonno desta curiosità per i meccanismi inconsci della nostra mente oltre che per l’efficacia sulle  funzioni vitali del nostro organismo. Una buona capacità di dormire è importante in molte funzioni vitali, tra cui la funzione immunitaria, la produzione e disponibilità di globuli bianchi, nel mantenere un buon livello di zuccheri nel sangue e un buon livello del metabolismo cellulare. Durante la notte il cervello, in molti momenti, è molto attivo e vitale e svolge compiti essenziali per ricordare il passato, organizzare il presente e anticipare il futuro.

 

S. Lega, "Il canto dello stornello"
S. Lega, "Il canto dello stornello"

 

Il sonno fissa i ricordi procedurali, connessi con la capacità di eseguire determinati compiti, rielabora i ricordi emotivi, seleziona i ricordi, trattenendo solo ciò che è importante, rafforzando selettivamente le informazioni che il cervello ritiene preziose. L’oblio difende le aree di quest’organo dall’inflazione delle informazioni.

 

L’autrice riporta le considerazioni degli scienziati dell’Università di Harvard e di quella di Toronto secondo cui la memoria riguarda anche il futuro. In altri termini il vero scopo della memoria è riuscire ad utilizzare il passato per guidare in modo intelligente il processo decisionale, cioè la capacità di scelta dell’essere umano, che porta a individuare la migliore strategia di azione possibile tra diverse alternative.

Un’ampia bibliografia scientifica conclude questo ottimo lavoro. 

 

19 maggio 2023

 








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