In questi giorni ci stiamo preparando alla app “Immuni” che, per monitorare i contagi e preservare la nostra salute, traccerà le nostre vite. In molti fanno notare con ragione che siamo già profilati da tutte le applicazioni che usiamo quotidianamente. Eppure, la app “Immuni” potrebbe costituire un peggioramento della già preoccupante situazione sul controllo di massa. Perché? Ce lo mostra uno schema del sociologo Joseph Overton.




Lungi dal voler mettere in discussione l’importanza della conoscenza e della competenza che chiunque svolga un ruolo pubblico deve avere relativamente a ciò di cui si occupa, sarebbe importante anche tener fermi alcuni capisaldi di quella che è la nostra, almeno sedicente, democrazia.




L’esperienza, anche nella sua unità, non basta: abbiamo bisogno di un motivo che la trascenda. La contingenza di quello che esperiamo non è una base solida per fondare la realtà e c’è, di conseguenza, bisogno di andare oltre. A questo bisogno risponde la metafisica.




La pandemia da Sars-coV-2 ha messo in discussione il nostro ruolo e il nostro scopo sulla terra. Dalle Beghine alle associazioni ecologiste, passando per Schopenhauer, è possibile concepire l'estinzione umana?




La crisi mondiale che l’umanità sta attraversando ha impattato sulla ripetitività del nostro quotidiano, catapultandoci in una crisi sociale senza precedenti. Un arresto improvviso della socialità che ha reso possibile la costruzione di una nuova normativa di convivenza. Il dono è sempre stato considerato come il fondamento dei rapporti sociali diretti ma, ad oggi, l’unico vero dono possibile è quello della nostra reciproca assenza, un paradosso che si sovrappone a quello della cura della distanza per la salvaguardia della salute mondiale.




Le Zone libere furono un esperimento partigiano del Nord Italia. Qui riprendiamo il caso friulano.





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