di Alesia Barolli


Anche quest’anno la Finlandia si aggiudica, per il quarto anno consecutivo, il primato per il Paese più felice del mondo. Come fa un Paese, il cui proverbio più famoso è happiness will always end in tears, ovvero la "felicità finirà sempre in lacrime", ad avere le potenzialità per arrivare in cima al podio?




«Il sogno è la piccola porta occulta che conduce alla parte nascosta e intima dell’anima, aperta sull’originaria notte cosmica che era già anima molto prima che esistesse la coscienza dell’io» (Carl Gustav Jung).



di Federico Ragazzi


Per evitare la dogmatizzazione della scienza dovremmo, innanzitutto, chiederci “che cosa è scienza?”. Così facendo potremmo forse, spinti da una sana umiltà intellettuale, ammettere di essere molto confusi a riguardo. La scienza non è una struttura monolitica ma, come spesso accade, la questione si rivela molto complicata e ricca di sfumature. 



di Mattia Cattaneo


È necessario cioè che ci sia una Legge? E se sì, è necessario esattamente per chi o per cosa? O forse sarebbe meglio che ce ne fossero molte e tante (regime autoritario, etc.) oppure nessuna o pochissime (autodeterminazione sociale, etc.)?




Quando pensiamo alla politica, è difficile associarla ad una scienza: non solo per l’immagine che ci offre la nostra politica attuale, ma per il concetto stesso di politica che ci è sempre stato presentato dal punto di vista filosofico. Questa visione non è quindi frutto di un processo accidentale, ma un’eredità della filosofia stessa e del modo con cui si è sempre inteso la politica. È la tradizione filosofica a far sì che il discorso si concentri altrove e non sullo statuto scientifico della politica.



di Linda Calderaro


Giovanni Verga nella sua famosa novella intitolata Rosso Malpelo racconta la storia di un giovane ragazzo che lavora in condizioni disumane in una cava siciliana del tardo 1800, e viene ritenuto “malvagio” a causa di un luogo comune molto diffuso all’epoca che considerava segno di sfortuna il colore rosso dei capelli. L’opera fa parte del movimento letterario del Verismo e affronta uno dei temi sociali più dibattuti in quel periodo, ovvero lo sfruttamento minorile. Seppur sia passato più di un secolo dal racconto di Verga, questo fenomeno rimane uno dei problemi più urgenti e rilevanti a livello globale.



di Valeria Tusa 


Nel mondo circa una persona su nove non ha abbastanza da mangiare e una su tre è malnutrita, mentre nei Paesi avanzati 1,9 miliardi di persone, cioè oltre un quarto della popolazione mondiale, sono in sovrappeso o soffrono di malattie provocate da diete alimentari eccessive o sbilanciate e ogni giorno quantità enormi di derrate alimentari finiscono tra i rifiuti, contribuendo all’inquinamento. Perciò il problema della fame attualmente non è legato alla carenza di cibo, quanto piuttosto alla sua distribuzione. Infatti, ogni anno, a livello collettivo, produciamo cibo a sufficienza per sfamare il mondo intero e garantire a tutti 3.000 calorie al giorno. Allora perché centinaia di milioni di persone, tra cui molti bambini, sono costrette a patire la fame?  



di Luca De Vincentiis


Romanticizzare non è solo dare un senso al mondo, alle cose che ne fanno parte, a ciò che ci circonda, ma è prima di tutto esistere secondo consapevolezza, creatività e responsabilità. 



di Pasquale Noschese


Dopo oltre un anno di crisi, la domanda su "cosa cambierà alla fine" acquista tutto un altro significato. Per provare a dare una risposta non serve guardare al "fatto" della crisi, ma ai presupposti culturali che usiamo per rapportarci ad essa.

 



di Fabio Gabrielli


Esaurire la didattica, tutta la didattica, nell’infruttuosa retorica dello stare in presenza o a distanza, significa obliterarne la natura specifica: un contatto, un toccarsi reciproco di maestro e allievo, che non ubbidisce alla logica del possesso ma dello sfiorare. Un toccarsi, insomma, per lasciare andare, per spalancare linee di fuga ad ogni singolarità che accogliamo nell’incontro. Nella disponibilità dei corpi al congedo, si misura una didattica capace di stare all’altezza dell’inappropriabilità di ogni vocazione. 




Semisconosciuto in Italia, è considerato il poeta britannico più importante del secondo Novecento. Scrisse versi “semplici" in cui la realtà abituale è presentata nei suoi dettagli, nei suoi tedi, nei suoi drammi, nelle sue “umane troppo umane” contentezze e nelle sue fugaci – quasi sempre lugubri – rivelazioni. L’intuizione fondamentale della sua poesia è che c’è sempre e costantemente un morire, ovunque: un finire capillare e spesso inavvertito, silenzioso, talvolta paradossalmente rigoglioso.



L'ARTE DI PARLARE DEL NULLA


La conoscenza dell’essere si presenta come processo, in quanto al pensiero continuano a presentarsi nuovi enti che appaiono secondo uno sviluppo temporale: l’essere stesso, dunque, non può mai essere conosciuto in toto



di Alessandro Tosolini


Se un tempo la dialettica tra pensiero e azione era vista come centrale nel mondo culturale e filosofico, soprattutto per la recezione in Italia dell'idea gramsciana dell'intellettuale organico, oggi questo rapporto non sembra più venir preso in considerazione. In queste brevi note si cercherà di sviscerare alcune problematiche che questa complessa dualità pone. 





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