Spinoza, maestro di libertà

 

In Francia sono appena state pubblicate tutte le opere del filosofo olandese. A dimostrazione che quella di Spinoza è una philosophia perennis. Ecco in sintesi la storia di un pensatore geniale, che visse nell’anonimato in uno dei periodi più oscuri della storia umana, attraversato da guerre di religione e sinistre cacce a streghe ed eretici. La sua Ethica è uno straordinario percorso verso la gioia, alla conquista dell’amore intellettuale di Dio. I suoi scritti, nel complesso, sono veri e propri manifesti contro l’intolleranza e l’oscurantismo e risultano oggi più che mai attuali, in un’epoca che si dibatte tra il “politicamente corretto” e le affermazioni, a quanto pare indiscutibili, della “scienza”, eretta a nuovo dogma del Terzo Millennio.

 

S. Hirszenberg, "Spinoza scomunicato", (1907)
S. Hirszenberg, "Spinoza scomunicato", (1907)

 

Baruch Spinoza (1632-1677) ha applicato all’etica ed alla conoscenza di Dio il metodo matematico in voga nella sua epoca, offrendo al lettore una razionalità limpida e luminosa, intrisa di calma e di gioia. Una splendida avventura della mente e del cuore!

L’Ethica ordine geometrico demonstrata (o semplicemente Ethica), di fatto, è una straordinaria esperienza di lettura, come hanno testimoniato anche molte menti brillanti che sono distinte nella storia, quali Bergson, Casanova, Deleuze, Diderot o Goethe. Queste personalità appartenenti ad epoche diverse, in tempi diversi parlarono del loro grande amore per questo libro, che aveva cambiato loro la vita.

Ventenne studentessa di Filosofia, ancora non conoscevo il legame di questi intellettuali con il bel libro di Spinoza, perché questa storia l’ho appresa molto, ma molto ma molto dopo. Però una cosa la sapevo di sicuro: l’Ethica di Spinoza era la lettura più intensa ed entusiasmante che avevo compiuto in tutta la mia vita e questo libro aveva avuto addirittura il potere di darmi le risposte che andavo cercando in quel periodo della mia esistenza.

Che l’Ethica sia forse la lettura più affascinante (certo, ce ne sono state molte molte altre) che abbia compiuto in vita mia è un giudizio che non è cambiato nemmeno con la maturità. Ero così giovane ed avevo già avuto il privilegio di imbattermi in un gioiello come questo!

 

Da parte mia seguirono altre letture di opere del noto filosofo olandese, sul quale poi feci anche la tesi di laurea. Ero particolarmente affascinata dal Trattato teologico-politico e dal Trattato sull’emendazione dell’intelletto

Davvero condivido l’idea di quanti sostengono che il pensiero di Spinoza è un miracolo e, per questo, ho appreso con piacere la notizia che, in Francia, sono appena state pubblicate tutte le sue opere. Sono uscite con il titolo di Spinoza. Oeuvres complètes, sotto la direzione di Bernard Pautrat, 1952 pagine, edizioni La Pléiade. Questa ennesima e recentissima pubblicazione fa parte di quei revivals spinoziani che ogni tanto, nei secoli, interessano la storia del pensiero filosofico.

Spinoza fu già molto popolare in vita, anzi, popolarissimo, per quanto egli abbia scelto di vivere un’esistenza appartata, fuori dal trambusto dei grandi centri e del consorzio umano. Viveva del suo onesto lavoro di ottico ed intagliatore di lenti (mestiere nel quale era bravissimo), riceveva pochi e fidati amici e aveva rapporti epistolari con grosse personalità politiche ed intellettuali del tempo. 

 

B. Spinoza, foto di K. Bergman
B. Spinoza, foto di K. Bergman

 

La prudenza fu la linea direttrice di tutta la sua vita, soprattutto dopo essere stato escluso dalla comunità ebraica a soli 24 anni, per le sue idee sul Dio sostanza e sul determinismo che regola le cose dell’universo, oltre che la natura stessa di Dio. Uno scandalo che per l’epoca non poteva essere tollerato, in una Europa che era stata dilaniata dalle guerre di religione dalla metà del Cinquecento e che lo sarebbe stata fino alla metà del Seicento.

L’Ethica uscì postuma perché il suo autore pensò bene di lasciarla circolare solo tra gli amici, vista a quantità abnorme di critiche e di condanne che gli aveva già attirato il Trattato teologico-politico, uscito anonimo nel 1670.

L’opera sarà così pubblicata solo nel 1677, lo stesso anno della morte dell’autore. Avrà quindi varia fortuna nel corso dei secoli. Da una parte, ci saranno alcuni ambienti cattolici tesi a demolire le tesi in essa espresse dall’autore. D’altra parte, tutti i maggiori filosofi successivi a Spinoza (da Locke a Hume, da Hegel a Nietzsche, da Schopenhauer a Engels) si confronteranno con questa sua opera, apprezzandola per un verso o per l’altro. La “psicologia positiva” affermerà di avere trovato in Spinoza un suo precursore. Le scuole ed i corsi di counseling filosofico (quelli che guidano a vivere meglio) si ispireranno anch’esse a Spinoza.

 

 

La filosofia di Spinoza si propone di lottare contro l’oscurantismo in tutte le sue forme. Il suo scopo è di contrastare tutte le forzature di pensiero imposte dalla politica, dalla religione, dalla scienza o dalla pseudoscienza.

Per questo la notizia della ripresa, oggi, del suo pensiero, non può che farci piacere. Infatti, nell’epoca in cui viviamo, che ha eretto a dogmatismo la scienza ed ha imposto il politically correct come strumento per silenziare qualsiasi giudizio critico e qualsivoglia libertà di espressione, fa bene alla salute ed allo spirito accostarsi al pensiero di questo formidabile maestro di libertà

Spinoza visse una vita sobria e dignitosissima non rinunciando mai alla sua autonomia di pensiero. In essa, a ben guardare, risiede tutta la nostra dignità di persone. Rinunciarvi, significa perdere ogni giorno un pezzetto in più di democrazia e di libertà. Tutta la sua vita fu protesa alla conoscenza di Dio, per quanto i suoi detrattori abbiano voluto tacciarlo di “ateismo”. La sua moralità fu ineccepibile.

Afflitto da tubercolosi (che se lo porterà via a soli 45 anni), Spinoza non fa mai cenno del suo male nelle sue opere. In un passo dell’Ethica, anzi, dice:

 

« Mi studio di vivere la vita non nella tristezza e nel lamento, ma in tranquilla e serena letizia ».

 

Ammiratore di Descartes, il filosofo olandese ne riprende il metodo matematico basato sulle idee chiare e distinte e lo rinvigorisce, portandolo alle sue estreme conseguenze.

L’Ethica si apre con una formidabile definizione geometrica di Dio e poi continua applicando un rigoroso metodo matematico alla natura delle passioni umane. L’opera è divisa in cinque parti: 1) Dio 2) la mente 3) gli affetti 4) la potenza degli affetti ovvero la schiavitù umana 5) la potenza dell’intelletto ovvero la libertà umana.

È stato scritto che l’Ethica è un percorso verso la gioia ed è vero, perché l’autore ci fa compiere un viaggio dentro noi stessi ed al termine (ma anche durante), è tutto più chiaro. E ci sentiamo rinnovati, come se avessimo bevuto ad una sorgente di acqua freschissima. L’ordine sequenziale delle idee è così rigoroso da non lasciare scampo, anche quando nella terza parte, molto carina ed accogliente, l’autore ci parla delle emozioni umane, di cosa esse siano e di come si manifestino: la letizia, la tristezza, l’odio, l’amore, l’invidia, il rancore, la paura. Quando il nostro sforzo di vivere diminuisce subentra la tristezza. Invece, quando la nostra forza si esprime al massimo, sperimentiamo la gioia.

Procedendo nella lettura comprendiamo (se abbiamo l’animo disposto a comprendere) come superare i nostri limiti, come accostarci alla verità, come procedere nel tortuoso cammino della vita e giungere all’”amore intellettuale di Dio”. Un’impresa sicuramente non facile, perché “tutte le cose eccellenti sono in realtà tanto difficili quanto rare”, ma che dobbiamo assolutamente compiere, se vogliamo dare preziosità alla nostra esistenza e trovarvi tutta la bellezza che merita.

 

Per questo, quando, all’epoca, lessi il giudizio che Giorgio Colli fornisce su questo famoso e tanto dibattuto libro, mi sentii di dargli pienamente ragione. Colli scrive:

 

« L'Etica richiede lettori non pigri, discretamente dotati e soprattutto che abbiano molto tempo a loro disposizione. Se le si concede tutto questo, in cambio offre molto di più di quello che ci si può ragionevolmente attendere da un libro: svela l’enigma di questa nostra vita, e indica la via della felicità, due doni che nessuno può disprezzare ».

 

27 dicembre 2022

 








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