Nel nostro breve cammino ci imbatteremo in uno tra i filosofi più discussi e amati del diciannovesimo secolo: Friedrich Nietzsche. Vedremo come il “filosofo col martello” abbia cercato di distruggere la corazza illusoria della cosa-in-sé e della verità per riportare a nudo la vera essenza dell’uomo: l’io come energia, come volontà di potenza che tende al superamento di se stessa.



di Stefano Protano


Si tende solitamente a dividere le due grandi categorie della musica colta e della musica popolare, così come tendiamo a separare lo sviluppo politico-economico dell'umanità dallo sviluppo artistico-culturale che da quello sostanzialmente deriva. È possibile, al contrario, scorgere un filo conduttore o un fondo comune per interpretare le musiche del nostro tempo?



di Jacopo Re


Da Marx a Olivetti, produttività, capitalismo e alienazione.




La filosofia ha sempre accompagnato l'essere umano, sia nelle vesti di umile consigliera sia in quelle di forte guida. Il mondo intero si sta chiedendo se se sia meglio allontanarsi oppure continuare ad amare questa compagna severa. Qual è la scelta migliore?




Francesco Bianconi ci guida in un tormentoso viaggio che parte dai primi album cantati con i Baustelle e arriva a Forever, ultimo disco solista. il percorso tracciato dal cantautore non segue una linea retta, ma circolare: alla perdizione segue un nuovo inizio, da cui ripartiamo segnati dalla discesa negli abissi.



di Riccardo Sasso


Il senso comune, talvolta, concepisce la fede come una “consolazione per il debole”, qualcosa che prolifera laddove c’è ignoranza, paura e incapacità di accettare la drammaticità della vita. In altri termini, si pensa che la fede proliferi laddove l’uomo non è in grado di affrontare la sua situazione esistenziale. Tale concezione è fuorviante e non coglie il fondamento autentico dell’esperienza religiosa e di fede. Si tratta di una concezione rozza, frutto di decenni di mistificazione operata da filosofi e scienziati il cui argomentare, come ha scritto il filosofo e teologo americano Alvin Plantinga, «non è tanto quello della rigorosa riflessione filosofica quanto piuttosto quello dell’affermazione baldanzosa e chiassosa, combinata con la derisione e l’insulto» (A, PlantingaDio esiste-Perché affermarlo anche senza prove). Nel seguente articolo cercheremo di dimostrare come la fede non sia un tentativo di sfuggire alla situazione esistenziale, ma che sia, al contrario, un calarsi in essa. 




Possiamo dire che passato e futuro esistano? Se sì, in che modo esistono nella nostra mente? Che ne è del presente? Si vogliono sviluppare qui alcune considerazioni morali sull’utilizzo del tempo, ovvero in che modo gli individui dimorano nel passato e nel futuro rifuggendo l’unico tempo in cui possono operare, quello presente.





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