di Luca Ferrari


Il destino dell'istruzione ancora una volta verrà affidato a una selezione che si basa sull'anzianità, non sul "merito". La verità più amara è che l'Italia non ha mai neanche provato a selezionare il merito. 




La protagonista dello splendido romanzo coreano La vegetariana viene presentata come una donna mite, finché non decide di diventare vegetariana, una scelta che diventerà radicale fino al punto di perdere la vita. La protagonista è affetta da dissociazione o elevata ad una consapevolezza illuminata? L'esigenza di nutrirsi mette il filosofo davanti a un dilemma: è possibile vivere senza compiere il male o per evitarlo occorre necessariamente operare l'estremo distacco dal corpo?




Un articolo della «Frankfurter Rundschau» su Dante ha infiammato i media italiani e acceso l'orgoglio patriottico culturale in difesa del sommo poeta. Un episodio fenomenale, non tanto per il caso Dante, quanto piuttosto per le reazioni che ha suscitato. L'articolo è qui tradotto.  



di Ion Rusu


A distanza di più di due secoli dalla nascita di Karl Marx e di 130 anni da quella di Antonio Gramsci, la lotta di classe, da gran tempo a questa parte, pare aver mutato forma, rigettando il suo assetto tradizionale nell'oblio storico dell'opinione pubblica fino a quasi scomparire dalla scena. La sua essenza fondamentale, però, nelle condizioni odierne di disparità, sopravvive e caratterizza i principali movimenti di protesta in Italia e nel mondo.



di Giuseppe Gallelli


Tra i libri oggi in circolazione sull’analisi della crisi della società italiana e con proposte di soluzioni, a livello economico, sociale e ambientale, per produrre i cambiamenti necessari per la sopravvivenza della nostra specie, ritengo utile segnalare un'ottima pubblicazione dal titolo "Quel mondo diverso. Da immaginare, per cui battersi, che si può realizzare", di Fabrizio Barca e Enrico Giovannini.




La serie tv targata Marvel porta sotto i riflettori un tema psicologico assai attuale: il problema di non riconoscere un trauma che attanaglia una persona, la sua incapacità di affrontarlo e la conseguente ricerca di meccanismi difensivi per nascondere quanto la preoccupa. Al contempo, l’opera mostra anche come la comprensione sofferta e il superamento del trauma sia l’unico reale metodo per andare avanti e non farsi bloccare dal proprio passato.



di Paolo Borioni


Oggi per la rubrica Verità e Storia, abbiamo qui con noi Paolo Borioni, Professore associato di storia delle istituzioni e delle dottrine politiche presso l'Università La Sapienza di Roma. I suoi interessi scientifici riguardano in particolar modo il socialismo europeo, il welfare state, la storia delle istituzioni e la storia nordica. Ha a lungo lavorato per la Fondazione Istituto Gramsci e la Fondazione Brodolini, occupandosi della collaborazione con i centri studi del socialismo europeo. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Nordic welfare in ordoliberal europe: From welfare parity to social hierarchy? in The Relational Nordic Welfare State: Between Utopia and Ideology, a cura di Sakari Hänninen, (2019), Solo il re ha il potere delle armi (2008), Svezia (2005), P. Borioni, M.F. Christiansen, Danimarca (2015). 




La forza simbolica è la grande malata del nostro tempo. Presa a martellate dalla filosofia, contaminata da un immaginario dominato dagli algoritmi, la sua perdita genera mostri, più ancora della perdita della ragione. Ecco la responsabilità di un pensiero antimetafisico che ci ha proiettati in uno spazio privo di senso.



di Alessandro Tosolini


Il materialismo è stato spesso accusato di ignorare il problema della soggettività umana, ridotta ad un mero prodotto naturale. Ma il materialismo implica necessariamente una simile svalutazione?



VERITÀ E STORIA: GUARDARE AL PRESENTE OLTRE LE APPARENZE

di Elettra Stimilli


Oggi, per la rubrica Verità e storia, abbiamo con noi la Prof.ssa Elettra Stimilli, docente di Filosofia Teoretica all'Università "La Sapienza" di Roma. Tra le sue pubblicazioni, Jacob Taubes. Sovranità e tempo messianico (2001), Il debito del vivente. Ascesi e capitalismo (2011), Debito e Colpa (2015). Dal 2013 fa parte del Centre d'Etudes des Normes Juridiques 'Yan Thomas' dell'EHESS di Parigi ed è membro del comitato di direzione della rivista "Filosofia Politica".




Se lo scopo dell’istruzione è quello di formare la capacità critica delle giovani menti — così come è affermato nelle Indicazioni Nazionali del 2010 — allora la scuola non deve limitarsi ad insegnare contenuti prestabiliti, ma deve avere come scopo la formazione dell'atteggiamento riflessivo dei discenti. 



di Francescomaria Tedesco


Oggi, per la rubrica Verità e Storia, abbiamo con noi Francescomaria Tedesco, professore di filosofia politica all'Università di Camerino e autore di diverse pubblicazioni, fra cui: Introduzione a Hayek (Laterza, 2004), Diritti umani e relativismo (Laterza, 2009), Eccedenza sovrana (Mimesis 2012; edizione inglese Sovereign excess, legitimacy and resistance, Routledge, 2018),  e Mediterraneismo. Il pensiero antimeridiano (Meltemi, 2017).




A partire da settembre 2021 la filosofia verrà insegnata all'ultimo anno di tutte le scuole francesi che vorranno aderire al progetto.




Per la rubrica Verità e Storia, abbiamo con noi il Prof. Andrea Zhok, docente di Filosofia morale presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano. Tra le sue pubblicazioni monografiche ricordiamo: Il concetto di valore: dall’etica all’economia (2001), Lo spirito del denaro e la liquidazione del mondo (Jaca Book 2006), Emergentismo (ETS 2011), La realtà e i suoi sensi (ETS 2012), Rappresentazione e realtà (Mimesis 2014), Libertà e natura (Mimesis 2017), Identità della persona e senso dell'esistenza (Meltemi 2018) e Critica della ragione liberale (Meltemi 2020).




Solo in apparenza il moderno ha dismesso le vesti del credente. Il suo dio è il più crudele mai esistito; la sua filosofia la più distruttiva di sempre. La religiosità odierna produce i suoi dogmi, benché invisibili agli occhi positivisti e nichilisti dell'innovazione tecnologica e del self-made man




Il contesto sociale e le convinzioni di ogni periodo storico hanno un grande impatto sulle proposte di cura per i tossicodipendenti. Forse, solo nella dipendenza patologica hanno un impatto così determinante nell’interpretare un fenomeno e nel decidere come intervenire su di esso. Il documentario SanPa non ha solo descritto le teorie e i metodi applicati dalla Comunità di Muccioli in quegli anni: ha anche riproposto un dibattito sul senso e l’efficacia di certe posizioni rispetto ai tossicodipendenti. Abbiamo visto il documentario in una Comunità Terapeutica e lo abbiamo discusso insieme ai portatori sani, cioè persone tossicodipendenti che non stanno facendo uso di sostanze, per non cadere nell’anacronistico confronto tra tifoserie e contestualizzare la dipendenza patologica nel mondo contemporaneo.




Oggi, per la rubrica Verità e Storia, abbiamo con noi Aldo Giannuli, ricercatore in Storia contemporanea all'Università degli Studi di Milano, per diversi anni consulente delle Procure di Bari, Milano (strage di piazza Fontana), Pavia, Brescia (strage di piazza della Loggia), Roma e Palermo. Dal 1994 al 2001 ha collaborato con la Commissione Stragi, con diverse pubblicazioni in merito. Da alcuni anni la sua ricerca verte in modo particolare sul ruolo dell’intelligence e dell’open source intelligence nella società dell’informazione e sulle sfide che la Globalizzazione e la crisi dei processi di modernizzazione pongono al mondo contemporaneo, anche qui con diverse pubblicazioni.




Bartleby, che molte letture hanno tentato di interpretare come incarnazione di uno zeitgeist, come uomo perfettamente coerente allo spirito dei tempi, è il perfetto uomo democratico, nel senso di perfettamente aderente a quella democrazia deleteria e postmoderna dove ogni ideale si è dissolto e nulla si può opporre all’inerzia di ciò che accade nel presente.




Perché una materia possa risultare interessante, l’alunno deve capire che cosa essa possa servire alla sua vita: per questo la filosofia deve essere presentata come una materia viva e non come una serie di pensieri di autori del passato da apprendere a memoria. Il modo migliore per cogliere questa vitalità della filosofia è mettersi in dialogo con essa, con i testi che sono stati prodotti.





  • Canale Telegram: t.me/gazzettafilosofica