Nel sistema di Hegel la musica, come la pittura e la poesia, esprime un contenuto talmente profondo e spirituale che non è in grado di trovare una forma sensibile adeguata. Ma qual è la sua specificità?




L’indiscutibile verità scientifica dell’evoluzionismo darwiniano sembra rappresentare un ostacolo per il Cristianesimo. Scienziati atei non esiterebbero a dire che essi non possono stare assieme e che il primo debba escludere necessariamente il secondo. Le cose, però, sono ben diverse. Cristianesimo ed evoluzionismo non sono per nulla incompatibili e possono essere mantenuti entrambi nella loro integralità.



di Fausto Trapletti


Qualsiasi ricerca intorno all’umano che pretenda di concludersi prima di aver affrontato la questione della sessualità vis à vis si rende colpevole di evitare (più o meno consciamente) il luogo ove giacciono tutte le più ineludibili difficoltà, che si raccolgono nella considerazione dell’esistenza dell’uomo come esistenza sessuata. 




(Spoiler alert) “L’uomo è quell’animale che crede alle storie che racconta su se stesso” scrive Mark Rowlands ne Il lupo e il filosofo. Nella serie TV After Life, scritta e diretta dal comico britannico Ricky Gervais e giunta al suo capitolo finale proprio nel gennaio 2022, questa definizione viene efficacemente declinata nell’elaborazione del lutto in seguito alla perdita della moglie da parte del protagonista. Accadimenti di questo tipo possono essere paragonati ad un’esperienza estetica?




L’analisi di Gunther Anders sulla tecnica non smette mai di essere attuale, a maggior ragione nel momento in cui la minaccia del nucleare torna prepotentemente in primo piano sulla scena politica internazionale. Ma come si è giunti a tutto questo? Possiamo intravedere una via d’uscita dall’apocalisse prevista dal nostro autore? 




Il compito dell'arte e dell'artista è quindi mostrare il significato delle cose, ossia la loro posizione nel Tutto, e quindi la loro verità (poiché la verità di qualcosa è il suo ruolo e la sua posizione all'interno del Tutto). Proprio perché fare arte è trovare e mostrare questo significante, e dato che tutti noi troviamo significati nelle cose e li esprimiamo, siamo tutti artisti e ogni cosa, poiché portatrice di significato, è arte.



di Linda Calderaro


“Non nascondere la testa sotto la sabbia come lo struzzo”: così recita un famoso detto che pronunciamo quando qualcuno intorno a noi cerca di sfuggire da alcune situazioni critiche e problematiche semplicemente evitando di pensarci e sperando che, ignorandole, esse magicamente si risolvano.




In queste settimane assistiamo alla tendenza a catalogare come filoputiniani coloro che critichino toni, politiche, leader dell'Unione Europea, della Nato o comunque vicini al blocco atlantico. L'elenco degli accusati è stato lungo fin dalle prime fasi e da ultimo si è aggiunto anche un insospettabile come il direttore di «Limes», Lucio Caracciolo. Per non incorrere nell'anatema l'analisi non deve andare (molto) oltre la ripetitiva constatazione che «c'è un aggressore e c'è un aggredito». Ovvio, no? No.




Il potere si costruisce anche grazie al racconto che si fa dello stesso: il controllo delle informazioni a determinare l’agenda e il frame dello scacchiere internazionale



di Nicole Mazzucato

All’interno di un romanzo com’è possibile il duplice racconto di un Io e di un Io narrato? Nel rapporto tra l’Io e l’Altro nel narrato, il personaggio tenta, ricerca e indaga per descrivere l’Altro che è a sua volta un Io narrato. 



La logica, così come concepita da Hegel, ha un grado maggiore di astrazione rispetto alle altre scienze, in quanto scarta tutto ciò che è accidentale e sensibile, ma allo stesso tempo è la scienza più concreta, in quanto ricercando l’essenzialità del reale, ha come obiettivo della sua indagine la struttura della cosa stessa, ossia il suo elemento più concreto. La logica è quindi da intendersi astratta solo in quanto è priva dell’accidentale, non in quanto è scollegata da qualsiasi contenuto concreto del reale, anzi è la condizione di possibilità perché questo si possa dare. 



di Giuseppe Gallelli

Il Fiorentino, in polemica con i “platonizzanti” e i seguaci del Mamiani che svalutavano la filosofia hegeliana e le altre correnti filosofiche razionalistiche che sostenevano una acritica “tradizione italica”, pone in evidenza l’importanza e il valore, per la cultura italiana, proprio negli anni della formazione del nuovo Stato unitario, della filosofia critica di Bertrando Spaventa e di quel concreto metodo storiografico che collegava la filosofia italiana alle grandi correnti del pensiero europeo, metodo a cui si erano formati intellettuali come il Villari, il Marselli, il De Meis, il Bonatelli e il Labriola e che, anch’egli, aveva ormai acquisito.





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