Il guaio, per chi vuole cambiare il mondo, è che anzitutto sembra indispensabile cambiare l’uomo: non ci salveremo disinteressandoci della politica, ma la politica non ci salverà se non estende il suo interesse all'uomo nella sua interezza. Avremo bisogno di un cambiamento antropologico, per dirla con Pasolini.



di Pasquale Noschese


L'Antigone è una delle più grandi tragedie delle storia. Intere generazioni hanno pianto del destino dell'eroina greca, fiera oppositrice del tiranno Creonte. Ma quali forze rappresenta davvero Antigone? I principi a cui si appoggia Creonte sono davvero indifendibili?




Avendo nell’umano il nuovo sacro, l’arte, e in particolare la poesia, sembrano destinate a occuparsi dell’ordinario. Come possono farlo, senza cadere nel prosaico? Quali difficoltà presenta, almeno da un punto di vista hegeliano, questo compito?




E se la domanda fosse perché farsi delle domande?



di Emma Ferramosca


Il rapporto tra scienza e politica non è sempre stato lineare, spesso, ha portato a devastanti conseguenze per l’uomo e per i suoi princìpi etico-morali.




Da sempre, l’uomo ha la necessità di far parte di almeno un gruppo sociale, eppure spesso, per potervi accedere, egli rinuncia alle proprie idee e alle proprie diversità per omologarsi agli altri.




Secondo Slavoj Žižek è possibile spiegare complessi fenomeni sociali partendo dalla cosiddetta "popular culture"; analogamente, le illustrazioni possono fornire una chiave di lettura per meglio comprendere alcuni aspetti del momento storico in cui viviamo.



di Angela Negro


Sarebbe un errore affermare che la Scuola non sia cambiata negli ultimi decenni: si discute con gli insegnanti riguardo al ruolo che quest’istituzione dovrebbe avere nella vita degli alunni e come fare per migliorarla; vengono proposte attività che si staccano dal nozionismo disciplinare per rendere gli studenti cittadini più consapevoli; inoltre, viene posta maggiore attenzione al benessere della persona, il cui lavoro rimane, da sempre, quello di imparare. Ma queste azioni non sono abbastanza per allontanare l’incessante presenza del carnefice che si trascina appresso troppi studenti: la depressione. 



di Paola Santi


«Il più forte trova sempre giustissimo ciò che il più debole trova ingiusto, cambiando l'uno e l'altro di posto, ambedue cambiavano parimenti modo di pensare» (Donatien-Alphonse-François de Sade).




La società globale è andata incontro a un’emergenza pandemica di tal portata che, proprio per la sua estensione, non può essere analizzata esclusivamente in ambito sanitario. Le ripercussioni sulla vita delle persone sono andate ben oltre il solo rischio di ritrovarsi in un letto d’ospedale.



di Rachele Pignata


«Ogni persona sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre». Così scriveva Platone giusto qualche migliaio di anni fa. Spesso non ci accorgiamo che ognuno ha dei problemi di cui occuparsi e che non gira tutto intorno a noi: questo ha un grande impatto sulle relazioni tra noi e gli altri.



di Alessandro Tosolini


In questi giorni si assiste nell'egemone quanto smarrito e decadente Occidente allo scacco ideologico di un'intera élite politica e intellettuale, che tenta di razionalizzare la propria sconfitta nei modi più comici.



di Valentina Bonaldo


Al giorno d’oggi il mercato mondiale punta sempre di più a produrre prodotti green per riuscire a ridurre l’inquinamento ambientale che sta lentamente distruggendo il nostro pianeta. L’esempio di questo tentativo è la produzione di macchine elettriche le cui emissioni sono apparentemente nulle. Ma è veramente un passo che porta benefici o nasconde problematiche a cui non pensiamo perché ad un primo impatto tutto sembra tutto rose e fiori?



di Sara Albiero


Il politicamente corretto, o politically correct per chi preferisce l’inglesismo, è un argomento spinoso su cui sembra non esserci un punto di accordo comune e pienamente condivisibile. Analizzeremo alcuni esempi per provare a comprendere quando è legittimo, quindi effettivamente “corretto” e, quando, gridando in suo nome, si scade nel ridicolo. 





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