L'articolo 21 della Costituzione italiana recita: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.»

Parole sacre queste. Dopo secoli di lotte, guerre, morti, finalmente si è arrivati a mostrare questa profonda libertà. Purtroppo, anche se siamo nel 2019, molti paesi non sono ancora giunti a tale manifestazione. Il problema però sembra che nemmeno noi abbiamo davvero capito cosa voglia dire tutto questo. 



di Gaia Tombolato


Da Socrate a Cartesio, al di là dei risultati di volta in volta conseguiti, la filosofia occidentale indica cosa è vitale e imprescindibile, grazie alla sua attività di ricerca e al suo ruolo sociale, che costituisce il cuore stesso della cultura.




L’impegno sociale richiede che ogni individuo faccia il massimo per comprendere ed essere compreso, affinché non vi siano interpretazioni fantasiose è necessario approdare ad una verifica di quel che si ascolta, relazionandosi per amore della stessa relazione, senza la fretta di raggiungere la chiarezza in breve tempo




Spesso, gli aspetti più profondi della nostra realtà sono i più difficili da scorgere in modo perspicuo. Talvolta, questi stessi aspetti sono nascosti dall’abitudine, dalla semplicità e dalla quotidianità. Uno di questi aspetti è, certamente, la moda. La banalizzazione che ha subito questo tema, però, non ci esula dal permetterci di affrontarlo sotto una luce differente, tentando di far emergere la profondità che si cela in essa.




Nessuno dei due, però, si fece travolgere dal naufragio della storia: sia Kafka che N.G.D. hanno mostrato, il primo nelle vette letterarie raggiunte, il secondo per precisione e concisione filosofica, come non cadere vittime del disastro annunciato che la Storia ha poi mostrato. 




L'apprendimento scolastico è un fenomeno complesso, né riducibile ad una passiva trasmissione di nozioni precostituite, né assimilabile ad una riflessione su formule e concetti vuote. Di sicuro, come ben sottolinea il fondatore del PCI, è qualcosa che richiede impegno e costanza lavorativa da parte dello studente, se si vuole ottenere qualche risultato.



In una fase in cui l'evoluzionismo darwiniano stava diventando la chiave di volta del sapere contemporaneo, l'oscuro Dottor De Meis, accanito lettore di Hegel, espresse alcuni inquietanti dubbi sulle conseguenze deresponsabilizzanti della nuova concezione del mondo. 



di Giovanni Fava


Il problema principale di ogni presente è quello che riguarda la propria consapevolezza, ovvero la ricerca di un'interpretazione che ne sia all'altezza. Due grandi grandi pensatori, quali Hegel e Foucault, possono indicarci una via da percorrere.




Il problema principale di ogni presente è quello che riguarda la propria consapevolezza, ovvero la ricerca di un'interpretazione che ne sia all'altezza. Due grandi grandi pensatori, quali Hegel e Foucault, possono indicarci una via da percorrere.




 I liberali hanno cominciato a perseguire il bene pubblico non già come un fine da ottenersi indirettamente riducendo i vincoli alla libertà, ma come un fine da perseguirsi direttamente. 



 di Edoardo Rossi

 

Cosa è meglio per l’uomo: un’amara verità o una dolce bugia?

Ecco come Batman e Nietzsche riabilitano la menzogna e l’illusione.



 di Gabriele Zuppa

 

Tra i sintomi presenti nella post-modernità, intesa come concetto generale che si definisce per differenza da ciò che è moderno, quello più ricorrente è la solitudine. Essa è riscontrabile in ogni dimensione pratica del vivere post-moderno, e tuttavia nasce dalla teoria, da quel concetto di “io” – diventato un “noi stessi”, veramente – che ci trasciniamo dall’epoca moderna. Ciò che oggi chiamiamo, e percepiamo, come solitudine è unito in maniera indissolubile alla teoria filosofica dei moderni. In un filosofo in particolare, la solitudine assume ugualmente i connotati di pratica e teoria.



 di Daniele Ramadan

 

Tra i sintomi presenti nella post-modernità, intesa come concetto generale che si definisce per differenza da ciò che è moderno, quello più ricorrente è la solitudine. Essa è riscontrabile in ogni dimensione pratica del vivere post-moderno, e tuttavia nasce dalla teoria, da quel concetto di “io” – diventato un “noi stessi”, veramente – che ci trasciniamo dall’epoca moderna. Ciò che oggi chiamiamo, e percepiamo, come solitudine è unito in maniera indissolubile alla teoria filosofica dei moderni. In un filosofo in particolare, la solitudine assume ugualmente i connotati di pratica e teoria.



di Antonio Andretta


L’asimmetria della distribuzione delle ricchezze è una realtà tanto universalmente nota, quanto riconosciuta: ma come può verificarsi in un mondo che possiede risorse in abbondanza per chiunque? Ecco come l’estrazione parassitaria di valore sottrae e reindirizza la ricchezza della collettività.




« Se la giustizia ha un significato, se è altra cosa rispetto all'abitudine sociale, è il nome di questa forza che ci trattiene, davanti a noi stessi. » (F. Gros, Disobbedire)




La “Meraviglia” accompagna da sempre la filosofia: The tree of life ne è la lode a tale stupore originario. Rivediamo alcune tappe di quest'opera intramontabile e commovente che si presenta nel segno di un insanabile conflitto tra la Grazia e la Natura.




Ci si chiede come debba essere impostata l’attività educativa finalizzata all’acquisizione dell’autonomia. Potrebbe sembrare paradossale, tuttavia l’autonomia può essere raggiunta solo tramite la protezione del bambino da parte dell’adulto.




Il problema è quello di riuscire a coniugare una dimensione di libertà assolutamente individuale con il problema globale che ci mette davanti la crisi climatica.






  • Canale Telegram: t.me/gazzettafilosofica