di Elisabetta Bizzotto


La privacy, richiesta e identificata come diritto irrinunciabile, in una società esibizionista perde tutto il suo significato e diventa uno dei tanti paradossi che identificano l’uomo di oggi.




Accade ormai da molto tempo che l'informazione dai media principali si concentri su particolari tipi di contenuti rispetto ad altri: più leggeri e spendibili invece che quantitativi e tecnici, anche nelle tematiche ambientali. Questo stile però non affligge tutti allo stesso modo, deteriorando l'azione comune.




 Il realismo di Gramsci non risparmia le critiche a chi, vivendo nell’iperuranio, pensa che la società si cambi solo coi buoni propositi. Cambiare i rapporti di forza – portare la maggioranza del popolo dalla propria parte – è un lavoro lungo e faticoso.



di Giulia Scapin


Paragonata alle altre nazioni, l’America ha un grosso problema di omicidi da arma da fuoco, un problema che non accenna a diminuire. Forse perché le armi sono diventate la risposta perfetta contro altre armi, forse perché in nome della difesa personale o del Secondo Emendamento questa risposta è stata legittimata.




Dalla “meraviglia” di Aristotele al fiore della cicoria: breve e sintetica rassegna, anche per coloro che si avvicinano in modo non accademico alla Filosofia, su cosa possiamo dire che sia la filosofia, anche se la una sua definizione non sembra esser cosa facile.




Tabù, indifferenza, privacy. Il mondo della pornografia è una realtà consistente nella società odierna, ma necessita di uscire allo scoperto e di essere discussa.




È impossibile analizzare bene qualcosa se non si cerca nemmeno di comprenderla, soprattutto nel caso in cui l’oggetto in analisi è l’espressione di secoli di evoluzione politica.




L’abitudine alla cura degli altri, alla cura da parte degli altri e alla cura insieme agli altri è qualche cosa di totalmente assente nella nostra “progredita” società. Eppure un elemento come questo avrebbe un peso immenso in positivo.



di Beatrice Magoga


Una duplice interpretazione della tecnica scultorea del Michelangelo maturo per cogliere alcuni aspetti essenziali dell'atto creativo in sé.




Abbiamo rimosso una parte fondamentale della nostra tradizione, che nella quotidianità crediamo di criticare, mentre, in realtà, facciamo i conti solo con la sua ombra, con la sua eco mistificatrice, con la sua versione caricaturale opaca e “sinistra”.  




Nel suo libro, Francesco Marrone ricostruisce una genealogia della nozione di realitas obiectiva. Comunemente considerata una scoperta moderna, "cartesiana", essa va invece fatta risalire ai dibattiti dello scotismo francese e italiano dei secoli XV e XVI.




Le lingue di esclusione possiedono l'esplicita finalità di disorientamento e coercizione dei destinatari. Concependo la lingua come lo strumento di espressione del linguaggio, risulta corretto riferirsi alle lingue di esclusione come tali? 




« Gli uomini hanno barattato un po’ di felicità in cambio della sicurezza » questo è il grande messaggio che ci ha regalo Sigmund Freud nel suo Disagio della civiltà. La felicità ha evidentemente un prezzo, un prezzo che va pagato in parte alla propria coscienza (Super-io) in parte a quel grosso apparato – che ricorda il Leviatano hobbesiano – che è la società. Ma cosa potrebbe accadere se, per un attimo, ci dimenticassimo dei nostri padri severi della coscienza ed assecondassimo esclusivamente le nostre pulsioni?



di Consuelo Luzietti


Il libero arbitrio, ovvero la capacità di scegliere e di decidere il proprio agire. La libertà di essere chi vogliamo senza determinismo o destino prestabilito. L'idea per cui la vita dipende interamente dalle nostre azioni. È questa la terribile filosofia a cui ci inizia Jean-Paul Sartre, uno dei maggiori esponenti dell’esistenzialismo, uno degli intellettuali più influenti e discussi del XX secolo. 




Mentre da una parte possiamo dire che la crisi è dovuta ai comportamenti dell’uomo, a come l’uomo concepisce la sua esistenza, dall’altra, sotto un’altra accezione, l’uomo è in crisi permanente: la crisi appartiene alla sua essenza. La filosofia problematicista e il suo continuo porsi domande è solo una parte dell’agire dell’uomo: l’altra consiste nel suo vivere e prendere posizione rispetto all’essere.




Interrogarsi sulla libertà vuol dire attestare di essere naufragati in un mare d’angoscia, che, dilatando l’esistenza, mostra quanto sia effimero aggrapparsi alla possibilità. Faremo risuonare le parole di Kierkegaard, immergendoci – senza una meta – in una delle questioni filosofiche più profonde, ossia quella della libertà. 




In uno scenario politico-economico che ha condotto alla crisi del Welfare State, si sono sviluppati una serie di dispositivi in grado di fornire alla popolazione i servizi che una volta erano prerogativa dello Stato. Il welfare aziendale è tra questi, ma quali sono gli effetti contrastanti che questo strumento produce?






  • Canale Telegram: t.me/gazzettafilosofica