Fra i temi del pensiero gramsciano, centrale è la ricerca di una politica che – nel volersi porre come rivoluzionaria rispetto all'assetto capitalista – sia realmente basata sul volere delle masse e avulsa da qualsiasi fatalismo rispetto allo svolgersi degli eventi in società.




Conservatore o rivoluzionario? Razionalista o romantico? Ermetico o scienziato? Dopo due secoli e mezzo dalla nascita, giustamente, lo celebriamo. Ma stentiamo ancora a capirlo.




Il prossimo mercoledì, 30 settembre, si terrà la lezione inaugurale di Romanae Disputationes, concorso nazionale di filosofia per scuole superiori, seguita in diretta streaming da oltre 4000 studenti e docenti di tutta Italia. Il titolo dell’VIII edizione del Concorso è “Affetti e legami. Forme della comunità”. Presenta il tema per la Gazzetta filosofica il Prof. Francesco Botturi (Università Cattolica), relatore della lectio magistralis di apertura. È possibile iscriversi gratuitamente alla lezione cliccando qui.



di Alessandro Tosolini


Ultimamente va di gran moda parlare di cancel culture. Tutti i limiti di un dibattito non animato da grandi prospettive.




C’è un forte legame tra l’abitudine e la moralità comune. La connessione tra i due concetti è molto forte: dove è presente il senso comune allo stesso tempo sono stabilite una serie di consuetudini. Molto spesso si fatica a distinguere i due concetti.




Quali prospettive oltre l'orizzonte desolato?  




Trump come esempio paradigmatico dell'antipolitica e della crisi del confronto democratico nella società postmoderna. 




La crisi della società postmoderna è dovuta ad un decadimento filosofico che ha un nome: il positivismo scientista o altrimenti detto il naturalismo obiettivistico. La più grande sfida della filosofia consiste nel superare questo atteggiamento ormai universalizzato.




L'intero avanzamento scientifico è composto dalla contraddizione e dal superamento che non ripudia, bensì ingloba, la suddetta contraddizione: è del tutto naturale che la scienza si contraddica.



di Andrea Pavin


«La bellezza è una lettera aperta di raccomandazione che conquista subito i cuori» (A. Schopenhauer). Il peso dell’apparire, la perfezione dell’estetica come biglietto da visita: mostrami chi sei e ti seguirò. Quanto l’estetica al giorno d’oggi oscura l’essenza dell’essere umano.  




Giordano Bruno è diventato bandiera del pensiero “laico” e di diversi movimenti che lo vedono come un eroe del pensiero moderno. Ma siamo sicuri che queste interpretazioni siano coerenti con la sua sapienza sincretica e il suo “eroico furore” spirituale?




Carl Schmitt, uno dei più importanti giuristi e filosofi della politica del XX secolo, viene ricordato principalmente per la famosa teoria politica della distinzione amico-nemico scritta nel saggio Il concetto di ‘politico’ (1932). Tuttavia, il ‘politico’ non si racchiude solamente all’interno di tale dicotomia in quanto vi è un terzo elemento che completa la definizione.



di Carim Tanase e Mihaela Marin


La storia dell’uomo è il racconto dei problemi che lo affliggono, problemi che, nonostante gli oltre 200.000 anni trascorsi dalla comparsa dell’Homo sapiens, sono presenti tutt’oggi nella nostra vita quotidiana e di cui fatichiamo a liberarci.




Per la metafisica Neoclassica milanese, di cui Bontadini fu l’illustre iniziatore, la semantizzazione dell’essere è un aspetto fondamentale per la fondazione protologica. Questo tipo di propensione è ben presente grazie al continuo dialogo con i classici, soprattutto Aristotele: per questo Bontadini non rinuncia a passare per questa via, ma anzi ne fa un puto nodale della sua dimostrazione metafisica.




Una riflessione sul contributo della causa finale proposta da Aristotele. 




Posto che il fine dell'uomo sia il bene come ci dice Aristotele nella Metafisica, come e in cosa l'uomo può seguire questo bene? Una delle strade per cui l'uomo segue la propria natura è il lavoro perché esso è ciò attraverso cui l'uomo esprime se stesso.  



di Andrea Surbone


Intervista ad Andrea Surbone, autore di un saggio visionario e, al tempo stesso, concretissimo. Il suo è il tentativo di pensare il lato nascosto della possibilità, quello non in vista nella ripetizione della quotidianità, ma quello che può illuminare il futuro.




Nelle "origini dell'hitlerismo" la filosofa Simone Weil colpì il mondo con un'audace intuizione storica: il nucleo politico-concettuale della (iniziale) politica nazionalsocialista è legato all'Impero Romano – in particolare alla figura di Giulio Cesare.






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